Bilbao meravigliao!

E’ l’una di notte e sono nella hall di un albergo di Bilbao.
Il fatto che io sia qui a scrivere lo vivo come un grande successo personale in quanto è il risultato di una forsennata ricerca di un ataddatore per la spina del pc, per cui, dopo due giorni di imprecazioni, riesco a finalmente a connettermi.
Peccato che internet sia libero soltanto nella hall, per cui in questo momento qui sembra di essere in un call center, con tutti i colleghi armati di portatile, videocamera e cuffie. Il che non è male, visto che a causa della crisi è molto probabile che finiremo tutti  a lavorare all’ 892424, almeno facciamo pratica.

Siamo qui da due giorni, partiti sabato…in pullman. Giuro.

Il viaggio si preannunciava difficile ed in effetti nei circa 1400 Km che separavano Parma dalla ridente località basca c’è stato di tutto, chi dormiva, chi si lamentava, chi invocava la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo… E naturalmente l’immancabile domanda-tormentone: “Quanto manca??”.
Io, tanto per non rischiare di annoiarmi, mi sono portata da leggere:

“Il signore degli anelli” (diviso in tre volumi)
“Lo hobbit” (tanto per restare in tema)
“8 anni e 21 giorni” di Simona Torretta (tanto per darmi un tono da donna impegnata nel sociale)

Avrò letto sì e no due pagine, in effetti nelle quasi 20 ore di viaggio siamo stati troppo impegnati a recriminare per riuscire a fare altro. La proiezione de “L’ultimo samurai” poi ha dato la mazzata finale (però Tom Cruise è sempre un bel vedere…)

Quando siamo arrivati all’hotel, alle 2 di notte circa, ci hanno praticamente dovuto estrarre a forza dai sedili, visto che la nostra fisicità somigliava piuttosto a quei pezzi del Tetris fatti a scaletta. Io sono riuscita a stendere le gambe, fra atroci dolori, solo la mattina seguente.

Comunque, ora siamo qui, impegnati nella produzione di Nabucco.
Il clima è quello di una gita scolastica, ma senza gioco della bottiglia. Scommetto che prima o poi scatterà pure il pigiama party…
Intanto la prima serata libera l’abbiamo passata a cena in un ristorante giappo-cinese, che rimarrà a lungo nei nostri pensieri, più o meno il tempo che ci metteremo per digerire tutta la roba unta e bisunta che ci siamo ingurgitati.

Per l’occasione vorrei annunciare che mi sono fortemente tecnologicizzata, con tanto di web cam per parlare su Skype. Solo che non so perchè ma la faccia di mio marito appare tutta pixelosa e sento una sillaba su dieci, ma è il pensiero che conta.

Bene, ora che ho fatto il punto della situazione, sarà meglio che vada a dormire.
Prometto aggiornamenti nei prossimi giorni…

Besitos!

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